"Per tutta la sua lunghezza, per un chilometro e più da una parte e dall'altra la via Appia era un monumento unico da salvare religiosamente intatto, per la sua storia e per le sue leggende, per le sue rovine e per i suoi alberi, per la campagna e per il paesaggio, per la vista, la solitudine, il silenzio, la sua luce, le sue albe e i suoi tramonti... Andava salvata religiosamente perché da secoli gli uomini di talento di tutto il mondo l'avevano amata, descritta, dipinta, cantata, trasformata in realtà fantastica, in momento dello spirito, creando un'opera d'arte: la via Appia era intoccabile, come l'Acropoli di Atene..." (Antonio Cederna, da I Gangster dell'Appia, Il Mondo 8 settembre 1953).
Una passeggiata tra le imponenti rovine della Villa dei Quintili, immersi nel paesaggio della campagna romana che fu tanto cara ai viaggiatori del Gran Tour (XVIII secolo) e ispirò numerosi quadri e stampe.
La Villa dei Quintili era così grande che nei secoli scorsi si pensava che qui fosse esistita addirittura una città, alla quale si dava il nome di "Roma Vecchia". Solo nel 1828, dopo il ritrovamento di fistule plumbee con scritto: "Quintilii Condianus et Maximus", si capì che la Villa era stata la proprietà dei fratelli Quintilii, appartenenti ad una famiglia senatoria di antica tradizione e vissuti nella seconda metà del II sec. d.C. I Quintili furono consoli nel 151, sotto Antonino Pio, ed ebbero importanti incarichi in Grecia ed Asia sia sotto Antonino Pio che sotto Marco Aurelio. La loro ricchezza e fortuna suscitò l'avidità dell'imperatore Commodo, che nel 182 d.C. li accusò di aver congiurato contro di lui e li fece uccidere, confiscando così tutti i loro beni, compresa la Villa sull'Appia. Qui l'imperatore amò soggiornare a lungo e fece eseguire numerosi lavori di ampliamento, trasformando la la villa in una vera reggia di campagna.
Cammineremo tra i ruderi di questa magnifica villa suburbana, il cui accesso si trovava sulla Via Appia, la regina viarum. Iniziamo la visita attraversando il fosso dello Statuario, così chiamato per il ritrovamento di numerose statue di marmo che hanno abbellito i musei di tutto il mondo. In lontananza si può già ammirare l'immensa mole degli impianti termali privati della villa. Ci addentreremo poi negli ambienti di rappresentanza, decorati con magnifici mosaici e marmi multicolori, in ottimo stato di conservazione. Potremo vedere gli ingegnosi sistemi di riscaldamento degli ambienti termali, resti di giardini, cisterne, il settore privato, un ninfeo (trasformato nel Medioevo in fortezza) e persino un ippodromo. Ci affacceremo sulla Via Appia Antica e vedremo i leggendari tumuli degli Orazi e Curiazi, e più in lontananza il Casale della Tenuta di Santa Maria Nova. Da non perdere è l'Antiquarium, dove sono conservate alcune statue (particolarmente belle sono una grande statua di Zeus e una statua acefala di Niobe), rilievi, monete, frammenti di affreschi parietali e decorazioni architettoniche.