Colosseo

L'Anfiteatro Flavio, il più imponente monumento costruito nel mondo romano, fu eretto dagli imperatori della dinastia Flavia sul luogo dove sorgeva lo stagno della Domus Aurea di Nerone. Essi intendevano restituire in questo modo quanto Nerone aveva sottratto al popolo romano. La costruzione del Colosseo (il cui nome venne usato per la prima volta nel Medioevo per via della vicinanza della colossale statua bronzea di Nerone) fu iniziata da Vespasiano e terminata da Tito nell'80 d.C. Ci racconta Svetonio che l'inaugurazione durò 100 giorni, in cui ebbero luogo venationes, naumachie e battaglie fra gladiatori: in quell'occasione furono uccisi più 5000 animali.

L'edificio è una costruzione ellittica di 4 ordini, alta quasi 50 metri e con 80 arcate inquadrate da semicolonne tuscaniche, ioniche, corinzie. Nelle arcate del secondo e terzo ordine c'erano delle statue. Il quarto ordine era composto da lesene corinzie, con dei riquadri e delle mensole che sorreggevano il velario a spicchi, azionato all'occorrenza da un reparto speciale di marinai della flotta di Capo Miseno per riparare il pubblico dal sole e dalla pioggia.

L'accesso all'anfiteatro era libero, perché gli spettacoli erano pubblici. I posti erano però assegnati seguendo rigidamente la separazione delle classi sociali. Così c'era la tribuna imperiale, 600 seggi per i senatori (gli unici ad avere posti nominali), posti per i cavalieri, per le Vestali e i principali collegi sacerdotali, per i magistrati, per i giovani non ancora in età virile e i loro pedagoghi, per gli ospiti di riguardo stranieri e infine, nei posti più in alto, per il popolo.

L'arena era composta di un tavolato ligneo cosparso di sabbia (di qui il nome "rena", "arena"). Le fonti ci raccontano che nel Colosseo inizialmente (prima della costruzione dei sotterranei) si svolsero anche delle naumachie. Sotto Domiziano furono completati i sotterranei (composti da gallerie di servizio, macchine scenografiche che facevano comparire improvvisamente sull'arena alberi, belve, ecc. attraverso un complesso sistema di argani, funi e montacarichi).

Gli spettacoli comprendevano venationes (ossia lotte tra uomini e animali) e condanne a morte (gli schiavi venivano crocifissi, i profanatori di tombe legati ad un palo e dati in pasto alle belve). Ma il momento forte della giornata erano i combattimenti tra i gladiatori.

Ai Romani piaceva scommettere; immaginate l'area intorno al Colosseo pullulante di astrologi, maghi, indovini che suggerivano al pubblico su quale gladiatore scommettere, venditori ambulanti e semplici curiosi che si accalcavano per vedere animali esotici mai visti prima (elefanti, giraffe, ippopotami). Le donne impazzivano per i loro beniamini. Racconta Giovenale che la moglie di un senatore, Eppia, fuggì in Africa con un gladiatore.

L'editor (ovvero l'organizzatore dei giochi), noleggiava i gladiatori da un lanista (imprenditore), senza badare a spese: era troppo importante per lui accaparrarsi le simpatie del popolo in vista delle prossime elezioni.

Il combattimento più importante di oggi vedrà affrontarsi un retiarius (quasi nudo, e armato di una rete e un tridente) contro un secutor (armato di una corta spada, elmo e corazza). La tensione dei gladiatori sale, e, mentre attendono il loro turno nei sotterranei del Colosseo, possono udire chiaramente le grida di incitamento di 70000 persone che affollano le gradinate. Ecco che le trombe mandano il loro segnale: per i gladiatori è giunto il momento di fare il proprio ingresso sull'arena. La folla è in delirio, ma ad un cenno dell'imperatore gli spalti ammutoliscono. I gladiatori si rivolgono all'imperatore con la frase di rito: "Ave Caesar, morituri te salutant". E il combattimento può avere inizio. Oggi la posta in palio è altissima: dopo anni passati nell'arena, il vincitore avrà finalmente diritto al rudis (la spada di legno che per lui significa la libertà). La sorte dello sconfitto verrà decisa dal pubblico, al grido "missum" (risparmialo) o "iugula" (sgozzalo). In ogni caso, se non sopravviverà, egli avrà diritto ad un funerale con tutti gli onori.

In epoca cristiana i ludi gladiatori furono vietati a più riprese. Sotto l'imperatore Onorio, nel V secolo, il monaco Telemaco fu ucciso dalla folla inferocita perché tentò di vietare un combattimento tra gladiatori. Dopo il 523 d.C. non si hanno altre notizie di spettacoli: sull'arena del Colosseo calò il sipario. I blocchi di travertino e i perni di metallo divennero materiale da costruzione, per oltre 1500 anni l'anfiteatro subì spoliazioni, terremoti e invasioni. Il silenzio fu rotto solo dall'apocalittica profezia del venerabile monaco Beda: "Quando il Colosseo cadrà, Roma cadrà. Quando Roma cadrà, il mondo cadrà".

 

Dettagli

durata 1 ora (solo Colosseo); 3 ore (Colosseo e Foro Romano)
tipo area archeologica
biglietto non incluso biglietto di ingresso non incluso (il biglietto è cumulativo e comprende Colosseo, Foro Romano e Palatino)
patrimonio Unesco patrimonio Unesco
info prenotazione assolutamente consigliata per evitare la fila. Su richiesta è possibile prenotare una visita speciale comprendente anche i sotterranei e il terzo anello
  
 
 
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